Fame da viaggio

(foto di Herebox)

Stavolta voglio cucinar per strada e aggiungere la specialità “chef nomade” al mio curriculum. L’anno scorso mi portai una popote con fornelletto autocostruito ad alcol (in rete si trovano siti dettagliatissimi, come Zen Stoves o Mark Jurey, con istruzioni e statistiche) che non usai mai. Stavolta il viaggio è più lungo, le temperature più miti, il portafoglio più magro per cui ci si dovrà arrangiare per strada. Continua a leggere

Sonno da viaggio

(foto di Nick Bramhall)

Primo dei gruppi di oggetti, e più ingombrante e pesante di tutti, è quello del dormire. Cercherò di fare Couchsurfing sulla strada per la Norvegia, ad eccezione della Scandinavia dove il campeggio libero è permesso e mi piacerebbe cominciare a impratichirmi nell’antica arte del dormire in natura. Nel proseguo del viaggio post-Scandinavia poi le temperature saliranno e sarà ancora più facile. In questo senso gran parte dello zaino è dedicata all’alloggio portatile. Continua a leggere

Zaino da viaggio

Riempire zaini è un’arte che si affina col tempo. L’obiettivo è lo Zaino Ideale: non lo zaino che ha tutto ciò che ci serve ma quello che non ha niente che non ci serve. Mirare all’essenziale, design minimalista applicato al movimento. E leggerezza. Ogni viaggio insegna qualcosa, elimina un oggetto, lima le imperfezioni. Con l’esperienza si dovrebbe arrivare ad uno zaino leggero, compatto, ordinato e che si sa comporre e disfare a memoria in pochi minuti, conoscendo pregi e difetti di ogni utensile o vestito che si porta, acquistando (o costruendo) col tempo i prodotti migliori. Non esistono regole universali, ognuno ha i suoi oggetti indispensabili e le sue specifiche esigenze di viaggio. Temperature, destinazioni, attività diverse possono richiedere aggiustamenti diversi; ma direi che almeno il 75% dello zaino può essere una base comune a tutte le partenze. Continua a leggere

Abbigliamento da viaggio (in moto)


(Foto di Swissrolli)

Continuerò a perfezionare le borse e acquistare cazzate fino all’ultimo giorno ma non posso aspettare quel momento per rendere conto della parte di preparazione che mi sta assorbendo di più: la composizione dello zaino e la raccolta di tutti gli attrezzi (a scapito di studio del percorso e dei paesi da attraversare, apprendimento dei basilari di riparazione moto, vita sociale). Poi la sezione Attrezzi ha le ragnatele (per non parlare delle altre, sono un pessimo redattore, scusate) e potrebbe essere l’occasione per riempirla un po’ con delle recensioni di materiali. Come scrissi due post fa, la preparazione la sto dividendo in filoni tematici, che poi vabbè si sovrappongono ma non stiamo qui a fare i ragionieri (anche se dovremmo, per amor di rigore). Continua a leggere

Hack, miglioriamo le cose

Cos’è un hacker lo sappiamo più o meno tutti. Il termine hack però ha assunto da un po’ di tempo sfumature di significato (ancora solo ufficiose, a giudicare dal dizionario Oxford) diverse rispetto al solo ambito informatico fino a diventare sinonimo generico di modifica, miglioria. Qualunque intervento rivolto a modificare un oggetto adattandolo alle nostre preferenze pare potersi definire un hack. Uno degli esempi che meglio spiega questo nome è Ikea Hackers, un sito che raccoglie consigli e trucchi per modificare i mobili Ikea e renderli migliori o più funzionali. Si è arrivati addirittura a parlare di life hacks: riporto da wikipedia “qualunque cosa che risolva problemi quotidiani in una maniera intelligente e non ovvia potrebbe chiamarsi life hack“. Continua a leggere